Erasmus+ Progetto IISACRID

Progetto: Erasmusplus KA1-consorzio ISSACRID

(Codice: 2021-1-IT02-KA121-SCH-000012621

“APPROCCI INNOVATIVI PER UNO STILE DI VITA SANO E SOSTENIBILE”


Attività di preparazione svolte prima della visita

Dal mese di luglio 2022, si sono svolte riunioni sia con la coordinatrice del consorzio sia con i responsabili delle singole scuole partner. Lo staff interno dell’Ist. “L. Cossa” ha sviluppato un progetto con obiettivi precisi che rispondessero a quelli generali individuati dal Consorzio.
Il progetto intende creare una rete europea di docenti e di scuole che sviluppino i “goals” dell’Agenda 2030 e che sensibilizzino una fascia sempre più ampia di popolazione verso le tematiche della sostenibilità. Lo staff interno ha evidenziato la necessità di una formazione comune sulle tematiche da approfondire e si è proceduto alla rilevazione dei possibili corsi di formazione utilizzando il portale “E-Twinning”.
La scelta è caduta sul corso: “Education for sustainable development” – Puerto de La Cruz Tenerife – Spagna
Nel mese di febbraio 2023 si è svolta una riunione organizzativa con la coordinatrice del Consorzio, Prof.ssa Federica Scarrione, e il gruppo della mobilità.
In questa occasione sono stati comunicati gli orari del volo e le modalità d’imbarco per raggiungere il luogo dello svolgimento del corso che si è tenuto dal 6 al 10 marzo 2023.
Lo staff che ha partecipato alla formazione era composto dai seguenti docenti: Federica Scarrione, Giuseppe Firpo, Simona Zivardi e Anna Claudia Zorzoli.

DATI DELLE PARTECIPANTI ALLA MOBILITA’ ERASMUS + KA1

  • Partecipanti: Simona Zivardi – Anna Claudia Zorzoli
  • Funzioni: docente di cultura medico sanitaria e docente di psicologia

DATI DELLA VISITA

  • Tipologia attivtà: Mobilità dello Staff – corso di formazione
  • Istituzione ospitante: FU International Academy Tenerife
  • Città e paese di destinazione: Tenerife – Puerto de la Cruz – Spagna

 

Sviluppo del corso e tematiche

 

Il corso si è svolto dal 06 al 10 marzo dalle ore 9.30 alle ore 15.30 presso International Academy di Tenerife. Tema del corso: “Education for sustainable development” Obiettivi del corso:

  • acquisire metodologie innovative per insegnare e comunicare il concetto di sviluppo sostenibile attraverso una narrazione positiva;
  • sperimentare in prima persona tecniche innovative e riflettere su come applicarle nei singoli contesti o all’interno di una rete internazionale;
  • imparare a conoscere l’impatto delle iniziative ambientali collettive rispetto alle misure individuali;
  • aggiornare le proprie conoscenze sull’ecologia integrale e sulle tecnologie green da presentare agli studenti anche in ottica di orientamento professionale e di studio.

Ci ha accolto la coordinatrice del Centro: Mari Carmen Martinez e ci ha presentato la docente Betka Wójcik . L’avvio delle attività si è basato sulla spiegazione dei Fondamenti dello sviluppo sostenibile utilizzando i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 (Suistainable 3 Development Goals, SDGs) e facendoci esprimere le nostre aspettative verso il corso. La modalità “learning by doing” ci ha stimolato ad un’ottima coesione di gruppo favorendo la co-costruzione del proseguimento del corso. In seguito sono stati trattati i diversi modelli per definire lo sviluppo sostenibile a cui è seguita una proficua discussione. Nei giorni successivi si sono affrontati i temi dello sviluppo sostenibile a livello ambientale, economico, sociale, e culturale. Ogni argomento è sempre stato presentato in modo coinvolgente e dinamico, utilizzando anche presentazioni in Power Point, video e giochi interattivi.

In riferimento allo sfruttamento ambientale abbiamo utilizzato il seguente link: https://www.footprintcalculator.org/home/en che ci ha reso consapevoli della misura in ettari delle aree biologiche produttive del pianeta Terra, compresi i mari, necessarie per rigenerare le risorse consumate dall’uomo.

Attraverso l’impronta ecologica abbiamo compreso di quanti “pianeta Terra” abbiamo bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali. I risultati da noi ottenuti sono stati preoccupanti. La stessa attività sarà sicuramente riproposta agli studenti delle nostre scuole al fine di scuotere le coscienze, favorire la riflessione e il cambiamento dei comportamenti per garantire un futuro sostenibile al nostro Pianeta.

Per ridurre l’impronta ecologica, la docente ci ha coinvolto nel proporre modalità sostenibili a livello individuale per motivare alle buone pratiche piuttosto che alla rassegnazione, infatti si è parlato dell’impronta positiva della “mano”.

Infatti ognuno di noi può ridurre la propria impronta ecologica con piccoli comportamenti che dall’alimentazione all’abbigliamento, passano anche per la gestione energetica e dei rifiuti. Ad esempio scegliere alcuni prodotti piuttosto che altri e modificare il modo in cui si fa la spesa è uno strumento utile per ridurre la
propria impronta ecologica.

Ecco alcune nostre proposte:

  • consumare prodotti locali e stagionali;
  • limitare il consumo di carne, in particolare quelle rosse;
  • utilizzare borse riutilizzabili per la spesa;
  • evitare inutili sprechi;
  • muoversi in modo sostenibile sia con il trasporto pubblico sia con quello privato;

In seguito è stato trattato il tema della crescita economica e le sue conseguenze sul Pianeta. Molto interessante è stata l’analisi della teoria “Doughnut Economics” “L’economia della ciambella” proposta da Kate Raworth. L’autore propone un modo radicalmente diverso di pensare all’economia che serve nel XXI secolo e rimuovere le nostre convinzioni che non riescono più a leggere la nuova realtà che ci circonda.

La Doughnut Economics si fonda sull’idea che, per modellare un’economia in cui l’uomo possa prosperare, è necessario partire da una visione di mondo in cui ogni persona vive con dignità e senso di comunità all’interno dei limiti delle risorse che il pianeta ci mette a disposizione.
L’argomento della presa di coscienza delle disuguaglianze sociali del Pianeta è stato introdotto con un video: “Social inequalities explained in a $100 Race” https://www.youtube.com/watch?v=4K5fbQ1-zps&t=19s.

   

La corsa dei 100 dollari è un breve video di quattro minuti che descrive, visivamente, le differenze di razza, i privilegi, le classi e le disuguaglianze sociali. Spiega perché alcuni non arrivano mai al traguardo e altri sì. Ci mostra perché alcuni continuano ad arrivare primi, frequentando le scuole migliori, mentre altri non arrivano mai all’università o non riescono a completare la scuola superiore. Anche qui c’è una storia di immigrati. Una storia che aiuta a collegare i milioni di persone che ogni anno si spostano alla ricerca di una vita migliore.
Ispirati da questo video abbiamo approfondito il concetto della disuguaglianza. Nella società in cui viviamo, basata sul denaro e sul progresso, esisteranno sempre difficoltà nell’applicazione dei diritti umani.
Il fondamento della nostra comunità porta ad avere grosse disuguaglianze tra popolo e popolo, persona e persona, i ricchi saranno sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, per cui l’uguaglianza sociale è un obiettivo quasi irraggiungibile.
Da ciò nascono appunto le violazioni dei diritti umani. Martin Luther King Jr., nel difendere i diritti delle persone di colore degli Stati Uniti negli anni ’60, affermò:

“L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque”.

Abbiamo quindi analizzato delle ipotesi di lavoro con i nostri studenti per garantire l’accesso a tutti in modo equo alla ricchezza e alle opportunità che una società può offrire.

La lezione si è svolta in classe e in parte presso l’Orto Botanico di Puerto de La Cruz per stimolare la cooperazione tra il gruppo e ipotizzare momenti di condivisione con i nostri studenti.

Un esempio di cooperazione efficace è stato offerto dall’esercizio svolto insieme al gruppo come da foto allegata. I componenti dovevano cooperare in modo equilibrato per portare a terra il bastoncino appoggiato “quindi sostenuto” da ciascuno, senza mai perdere il contatto con il bastoncino stesso. Al termine si dovevano esprimere le eventuali sensazioni di disagio o di conforto rispetto ai movimenti di ognuno.

Come ultima argomentazione è stato sviluppato il tema delle influenze culturali e delle sue conseguenze sul Pianeta.
Infatti la cultura, in tutte le sue forme, espressioni e significati, deve essere al centro di qualsiasi percorso di trasformazione per lo sviluppo umano. La docente ha citato una frase del Commissario Europeo Mariya Gabriel, “La cultura è il fondamento delle nostre società. È un catalizzatore che ci aiuta a mettere in discussione il nostro stile di vita e ad avviare i cambiamenti che vogliamo vedere”. La cultura può anche essere un potente strumento per comunicare meglio le conoscenze scientifiche disponibili su questioni come l’ingiustizia sociale, le disuguaglianze, la mancanza di uguaglianza di genere, la perdita di biodiversità, la mancanza di sicurezza alimentare, il cambiamento climatico e altre, affrontate nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
La cultura e le politiche culturali, quindi, sono cruciali per il raggiungimento di almeno 9 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e dell’agenda di trasformazione nel suo complesso.

Dopo lunga discussione e attività collaborative si è giunti a riflettere sulle competenze che un docente deve avere per insegnare e trasmettere ai propri studenti lo sviluppo sostenibile, immaginando dei progetti nelle singole classi utilizzando, appunto, gli strumenti appresi nel corso.
Il modello di riferimento utilizzato dalla docente e che potremmo utilizzare per progettare attività con i nostri studenti è stato quello di David Kolb.

Infatti D. Kolb ha sviluppato quattro stili di apprendimento:

  • divergente
  • assimilatore
  • convertitore
  • accomodatore.

In genere gli studenti preferiscono uno dei quattro stili rispetto agli altri. Sebbene D. Kolb abbia pensato a questi stili di apprendimento come a un continuum che si attraversa nel tempo, di solito le persone arrivano a preferire e a fare affidamento su uno stile rispetto agli altri. È di questi stili principali che gli insegnanti devono essere consapevoli quando creano materiali didattici.

Lo schema di D. Kolb suggerisce di proporre un’esperienza concreta, cioè coinvolgere gli studenti in una nuova esperienza, di seguito passare ad un’osservazione riflessiva e quindi osservare gli altri o sviluppare osservazioni sulla propria esperienza. In seguito proporre una concettualizzazione astratta creando teorie per spiegare le osservazioni per giungere infine ad una sperimentazione attiva e utilizzare le teorie per risolvere problemi e prendere decisioni. In base a ciò abbiamo costruito un progetto da proporre nelle rispettive classi.

Nella giornata conclusiva del corso che si è svolta in classe ed in parte sulla spiaggia, abbiamo rivolto uno sguardo al futuro immaginando il nostro Pianeta tra una decina d’anni, in base alle problematiche dello sviluppo sostenibile.

Il nostro gruppo si è diviso tra chi aveva una visione ottimista e chi pessimista, ma collaborando alla realizzazione di un cartellone abbiamo preso coscienza che il nostro comportamento può lasciare una traccia duratura, un’impronta su chi ci sta vicino e che tramite le nostre scelte e le nostre azioni, possiamo tutti fare qualcosa per ridurre la nostra impronta e aiutare ad uno sviluppo sostenibile.

La giornata si è conclusa con la consegna degli attestati di frequenza del corso.

Ricaduta che l’esperienza potrà avere su

    • docenti dell’istituto di appartenenza

Attraverso la disseminazione in collegio docenti di questa esperienza si cercherà di proporre l’utilizzo di alcune metodologie osservate. Inoltre si cercherà di sensibilizzare maggiormente i colleghi alle tematiche dello sviluppo sostenibile incoraggiando una progettazione mirata nelle classi al fine di potenziare le competenze per una cittadinanza più consapevole.

    • sulla nostra professionalità di docente (della materia insegnata dal docente in formazione) dell’istituto di appartenenza:

Maggiore apertura a nuove metodologie e a diversi assetti di classe.

    • sul PTOF

Lavorare maggiormente alla creazione di un curricolo per competenze cercando di mediare con una didattica fatta per la maggior parte di conoscenze, inserendo attività che puntino a mettere al centro lo studente che deve diventare il protagonista del suo percorso formativo e non un ascoltatore passivo.

La partecipazione al corso

  • ha stimolato la nostra decisione di perfezionare la conoscenza della lingua inglese;
  • ha aumentato le nostre conoscenze e competenze relative allo sviluppo sostenibile;
  • ci ha aiutato a rafforzare la dimensione europea nel lavoro dell’istituto di appartenenza;
  • ci ha aiutato a stabilire dei contatti durevoli con gli altri partecipanti per una cooperazione futura;
  • ha soddisfatto le nostre esigenze di sviluppo professionale continuo;
  • ci ha ri-motivato a partecipare ad altre attività di formazione.

Documento redatto dalle prof.sse Zorzoli e Zivardi